Il giorno dopo dei funerali di Don Paolo, Delia Boninsegna ha
scritto questa lettera ai parrocchiani di Camaçari, per far loro
conoscere i propri sentimenti in quella circostanza.
Delia aveva assistito Paolo durante tutta la sua malattia, fino al momento della morte.
Fano, 12 ottobre 1994
Cari amici, sorelle e fratelli della parrocchia di Camaçari e di Salvador, tento di scrivere qualcosa per dirvi quanto abbiamo qui sentito la presenza di tutti voi ieri, durante la Messa e la sepoltura di P. Paolo.
Durante tutto il tempo in cui sono stato al lato di Paolo, gli dicevo sempre: “Sono qui in nome di tutti gli amici del Brasile”, e lui sentiva la presenza di tutti voi; ricordava tutti e sognava, fino agli ultimi giorni, di poter tornare in mezzo a voi per poter continuare la sua missione.
Ringrazio Dio che mi ha permesso di stare a fianco di Paolo fino al suo ritorno alla casa del Padre. Sono stati giorni di molta grazia e di profondo arricchimento, che spero posso condividere a sua volta con voi. Fino alla fine, l’esempio di Paolo è stato di grande fede e una testimonianza per tutti di profonda fiducia e di accettazione della volontà del Padre.
Ringrazio anche Luigi e Marco, che mi hanno lasciata partire con profondo appoggio e affetto. E ringrazio tutti voi, che continuando fermi nell’impegno e nella dedizione, mi avete dato questa grande opportunità di essere qui..
Durante le ultime settimane, la cosa che più pesava a Paolo era di non vedere. Chiedeva sempre che accendessi la luce e diceva: “Quello che vorrei è qualcosa che nessuno di voi può darmi: la luce”.
Ora Paolo ha raggiunto la luce eterna, ora egli è nella luce piena e credo che continuerà ad essere in mezzo a noi, illuminando il nostro cammino che ci conduce alla casa del Padre.
Un abbraccio fraterno a ciascuno personalmente e in questo momento sentite la stretta di mano che a Paolo piaceva tanto dare a tutti alla fine delle messe. Questa stretta di mano non sia un saluto in più ma il segno che Paolo vuole continuare ad essere unito a noi.
A presto. Delia